lunedì 6 ottobre 2025
SENZA SE E SENZA MA POETI CONTRO LA GUERRA, IL TERRORISMO E LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE.
IO HO N SOGNO
Discorso pronunciato a Washington il 28 agosto 1963
Martin Luther King: "I have a dream" (Io ho un sogno)
"Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!"
Martin Luther King
Martin Luther King parla alla folla
Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull'Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi neri che erano stati bruciati sul fuoco dell'avida ingiustizia. Venne come un'alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività.
Ma cento anni dopo, il nero ancora non è libero; cento anni dopo, la vita del nero è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il nero ancora vive su un'isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale; cento anni dopo; il nero langue ancora ai margini della società americana e si trova esiliato nella sua stessa terra.
Per questo siamo venuti qui, oggi, per rappresentare la nostra condizione vergognosa. In un certo senso siamo venuti alla capitale del paese per incassare un assegno. Quando gli architetti della repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione d'Indipendenza, firmarono un "pagherò" del quale ogni americano sarebbe diventato erede. Questo "pagherò" permetteva che tutti gli uomini, si, i neri tanto quanto i bianchi, avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della libertà e del perseguimento della felicità.
E' ovvio, oggi, che l'America è venuta meno a questo "pagherò" per ciò che riguarda i suoi cittadini di colore. Invece di onorare questo suo sacro obbligo, l'America ha consegnato ai neri un assegno fasullo; un assegno che si trova compilato con la frase: "fondi insufficienti". Noi ci rifiutiamo di credere che i fondi siano insufficienti nei grandi caveau delle opportunità offerte da questo paese. E quindi siamo venuti per incassare questo assegno, un assegno che ci darà, a presentazione, le ricchezze della libertà e della garanzia di giustizia.
Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all'America l'urgenza appassionata dell'adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall'oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell'ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse appieno l'urgenza del momento. Questa estate soffocante della legittima impazienza dei neri non finirà fino a quando non sarà stato raggiunto un tonificante autunno di libertà ed uguaglianza.
Il 1963 non è una fine, ma un inizio. E coloro che sperano che i neri abbiano bisogno di sfogare un poco le loro tensioni e poi se ne staranno appagati, avranno un rude risveglio, se il paese riprenderà a funzionare come se niente fosse successo.
Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai neri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia.
Ma c'è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste.
Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell'odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell'anima.
Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità nera non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è inestricabilmente legata alla nostra libertà. Questa offesa che ci accomuna, e che si è fatta tempesta per le mura fortificate dell'ingiustizia, dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. Non possiamo camminare da soli.
E mentre avanziamo, dovremo impegnarci a marciare per sempre in avanti. Non possiamo tornare indietro. Ci sono quelli che chiedono a coloro che chiedono i diritti civili: "Quando vi riterrete soddisfatti?" Non saremo mai soddisfatti finché il nero sarà vittima degli indicibili orrori a cui viene sottoposto dalla polizia.
Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri corpi, stanchi per la fatica del viaggio, non potranno trovare alloggio nei motel sulle strade e negli alberghi delle città. Non potremo essere soddisfatti finché gli spostamenti sociali davvero permessi ai neri saranno da un ghetto piccolo a un ghetto più grande.
Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno privati della loro dignità da cartelli che dicono:"Riservato ai bianchi". Non potremo mai essere soddisfatti finché i neri del Mississippi non potranno votare e i neri di New York crederanno di non avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo saremo finché la giustizia non scorrerà come l'acqua e il diritto come un fiume possente.
Non ha dimenticato che alcuni di voi sono giunti qui dopo enormi prove e tribolazioni. Alcuni di voi sono venuti appena usciti dalle anguste celle di un carcere. Alcuni di voi sono venuti da zone in cui la domanda di libertà ci ha lasciato percossi dalle tempeste della persecuzione e intontiti dalle raffiche della brutalità della polizia. Siete voi i veterani della sofferenza creativa. Continuate ad operare con la certezza che la sofferenza immeritata è redentrice.
Ritornate nel Mississippi; ritornate in Alabama; ritornate nel South Carolina; ritornate in Georgia; ritornate in Louisiana; ritornate ai vostri quartieri e ai ghetti delle città del Nord, sapendo che in qualche modo questa situazione può cambiare, e cambierà. Non lasciamoci sprofondare nella valle della disperazione.
E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho un sogno. E' un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.
Io ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.
Io ho un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell'arroganza dell'ingiustizia, colmo dell'arroganza dell'oppressione, si trasformerà in un'oasi di libertà e giustizia.
Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!.
Io ho un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E' questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.
Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.
Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l'America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.
Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.
Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania.
Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve.
Risuoni la libertà dai dolci pendii della California.
Ma non soltanto.
Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia.
Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee.
Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.
E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".
MARTIN LUTHER KING è STATO ASSASSINATO IL 4 APRILE 1968 A MENPHIS, NEL TENNESSEE.
mercoledì 4 gennaio 2023
TRIONFO
Il mio regno è nelle tenebre. Sono paarte di una realtà soggettiva.
La mia esistenza fatta di niente è impalpabile e concreta come nebbia densa e avvolgente.
Sono una sensazione, una vibrazione, a volte impercettibile, a volte molto forte e incisiva.
Con la complicità del buo mi estendo, mi dilato, mi innsinuo subdolamene ad arte nel respiro innocente della notte.
Con rifrazioni di luce disegno ombre arabescate e mute che possono ingigantirsi a dismisura nella fantastica potenzialità di una fervida immaginazione. Carichi di tensione i crepitii secchi, imprevedibili e misteriosi nel silenzio avviluppato del cosmo.
Alla presenza limpida e chiara della luce contrappongo ansiose presenze grevi e angosciose.
Insinuarmi nella psiche è la mia potenzialità più sottile e perversa. Ho la pazienza e dedizione di un abile cesellatore. Come un virus penetro e mi impadronisco dell'essere loorando e distruggendo.
Ghermisco con mano graffiante la lucidità del pensiero come goccia chr stilla lenta e inesorabile sino ad incidere un solco indelebile anche nella più dura roccia.
Sotto il mio dominio, la volontà una fragile barchetta in balia di un mare in tempesta.
Il mio solo nome è un briviso. "IO SONO LA PAURA"
Mi manifesto nel pallore di un volto, nel tremore di mani insicure, nel furioso battito del cuore, nella mente sconvolta dal terrore.
Io sono fatta di niente... sono la paura.... frutto di un immagianrio sconvolgente che io sola posso controllare, ingigantire o vanificare.
Ora in questo mio parlare di me, in questo mio inconsueto pavoneggiarmi, nell'uscire così allo scoperto, vi è un motivo.
Oggi è il mio trionfo!!!
Da soggetto sono diventata "OGGETTO". Qualcuno oggi ha esclamato "HO PAURA DI AVERE PAURA" Capite? Un TRIONFO!!!
Da oggi quel qualcuno ha materializzato la mia coscienza. Questa affermazione ha concretizzato la mia esietenza. IO SONO DIVENTATA PROTAGONISTA DI ME STESSA. Un salto quantico, oltre me stessa. Mai potevo sperare tanto.
Finora le motivazioni della mia esitenza erano sempre state indirette.
Finora sono sempre stata il frutto di qualcos'altro.
Le paure delle mie vittime (se così le posso definire) erano generate da qualacosa che a me era estraneo.... io mi nascondevo dietro queste sensazioni... non ero mai io la diretta responsabile. Ero sempre generata da qualcosa aldifuori di me. Io ero la conseguenza di qualcos'altro...
Un bambino, per esempio, incomincia ad avere paura se rimane da solo al buio. In questo caso l'elemnto scatenante è il buio io lalogica o illogica conseguenza. Oppure se gli raccontano la favola del lupo cattivo... e così via...
In tutto questo io non sono mai stata l'elemento scatenante ma una semplice conseguenza dovuta ad una situazione scatenante.
Nel corso del millenni ho ottenuto altissimi risultati.
In ogni epoca, in ogni era, ho caratterizzato paure diverse, adeguandomi al contesto sociale e culturale nel quale m trovavo.
Ora l'uomo è notevolmente evoluto. con le sue conquieste scientiiche ha modellato il sisema socio/culturale.
Ha esplorato mondi altri spaziali e virtuali...
Quantè curioso l'uomo, e intelligente. Ma dal mio punto di vista sempre più indifeso e fragile. SEmpre più solo con sè stesso. Ed è su questo che espando il mio dominio.
Nel lontani trascorsi era molto più semplice per me impaurirlo con mezzi semplici, anche grossolani. ma di effetto sicuro.
Oggi le con le tecniche avanzate anch'io devo utilizzare mezzi più sottili, più sofisticati.
Gli uomini stessi, con i loro canali di diffusione di massa sono loro stessi diffusori di paura e angoscia, generando stati collettivi di insicurezza e disorientamento.
Quando così bombardati, fiaccati dai continui attacchi quotidiani, si sentono allo stremo delle loro riorse, intervengo io generando un bel collasso psicologico finale. come un KO ed il gioco è fatto.
Da quel momento mi curo di loro e non li abbandono più.
Ma da oggi in virtù di questo nuovo risvolto di quel qualcuno che ha detto "HO PAURA DI AVERE PAURA" mi attende un nuovo destino.
Io che ho vissuto sempre nell'obra tessendo le mie trame subdolmente, posso finalmente essere protagonista di me stessa. IO sono LA PAURA DELLA PAURA! Posso moltiplcrmi a dismisura, come se fossi in mezzo a due specchi dove le immagini si riflettono consequenzialmente all'infinito. ED io all'infinito rigenero il mio TRIONFO:
Un cielo verde - verde e trasparente come il mare
Una donna un po' confusa si aggira nel bel mezzo di un party indiano, incontra un violinsta pazzo "LA VEDI QUELLA ROSSA CHE CANTA TUTTA ATTILLATA E ANCHEGGIANTE?
CHE NOIA!
La donna esce all'aperto, il cielo ha un colore smagliante - verde, verde mare - è stupendo! Non aveva mai visto un cielo come quello - verde - verde e trasparente come il mare.
Ritto come un erpice a cavallo del suo motorino un uomo magro e asciutto come Don Chisciotte della Mancia attraversa quel cielo verde - verde e trasparente come il mare.
l'uomo canta a squarciagola attraverso un sorriso sdentato "l'AMORE MIO!!!" mentre ingaggia una battaglia contro i centauri della strada rincorrendo la sua dolce Dulcinea.
La donna raccoglie qualcosa che luccica - una lettera dell'alfabeto ..... una "A" .... A come AMORE, una banalità, pensa, Una banalità che muove il mondo!
La chioma fiammeggiante della rossa incendia tutta la sala: è Gilda, la bellissima e canta FIESTA.... F come FIESTAAA....
l'atmosfera è calda tutte le lettere dell'alfabeto formano una strana coraografia la P "PROVOCANTE" la I "INSINUANTE" la S "SINUOSA" insieme alla T di TUTTE.....TUTTE?.....COSI' FAN TUTTE!!!!
"Com'è strano questo parti indiano......
Quasi quasi le gira la testa:
La donna si guarda intorno, guarda meglio, ma è lei... sè stessa... una due tre - sembra clonata - ma si accorge che non è mai uguale, ora ride, ora piange, è grande è piccola.... interessata si osserva ma una voce la sfiora, vibra come una canna d'organo. "SONO FELICE DI VEDERTI" dice l'uomo degli aquiloni aprendo un sorriso ampio come il cielo. In lui tutto è armonia. Apre le braccia come fossero ali, e vola, vola insieme ai suoi aquiloni di bambù e carta di riso con tutti quei colori e la coda, tante strisce colorate in quel cielo verde - verde e trasparente come il mare.
Gli aquiloni sono amici del vento La donna col naso all'insù ritorna bambina, i boccoli le incorniciano il volto punta il ditino verso l'alto e ride.... ride... si solleva sulla punta dei piccoli piedi e .... tenta un salto... vorrebbe volare... non riesce...
L'uomo degli aquiloni, scende in picchiata, tende la mano e dice "SU VIENI!" La donna-bambina si abbandona e vola vola con l'uomo degli auiloni, su in alto, contro il sole fatto di miele e le nuvole soffici come zucchero filato, e vola con tutti quanti gli aquoloni ... sono coriandoli nel cielo.
La donna non sa, ma è l'ospite d'onore del party indiano, i suoi personaggi l'hanno invitata, loro sono in attesaa di quel magico momento in cui si appropierà delle magiche lettere che curiosamente adornano quel luogo fiabesco contenitore di sogni e con loro comporrà s'un foglio immacolato steso come un bianco tappeto tante piccole storie da intrecciare..... tanti piccoli nodi che formano un disegno...
Altri personaggi sono nell'ombra, i contorni appena sfumati....
Stupenda e pazzesca una moto rombando a tutto gas compare e scompare in quel cielo verde - verde e trasparente come il mare.
La donna è sempre più confusa - nell'euforia generale nessuno pare interessarsi a quegli insoliti colpi di scena - il gioco in fondo è interessante -
"CHE NOIA!" sbuffa il violinista pazzo!
La donna gira un po' a vuoto, incocia una lettera una "M" M come MALINCONIA, struggente la travolge...
C'è una figura seminascosta nell'ombra "CHI E?"
La donna è perplessa, prende un bicchiere, lo rigira, le piccole sfaccettature scintillano.
Assorta si avvicina "CHI SEI?" "SONO IL TUO ROVESCIO" è lenigmatica risposta....
Quell'apparizione l'affascina e l'inquieta...
Si è fatto tardi anche per un party indiano, le luci si attenuano, i prsonaggi sfumano nell'ombra dei loro, dei nostri.... piccoli segreti.
Non rimane che un cielo verde - verde e trasparente come il mare.....
venerdì 4 marzo 2022
CONTRO LA GUERRA
Scorre il vento
le dune impazzite
imbizzarriti i cavalli
offuscano il cielo
nel mondo di oggi
di ieri
di sempre
lanciafiamme furenti
portatori di morte
nel gioco un bambino
piange impaurito
parole di un uomo
che pare risorto
un fiore
un destino
una traccia un cammino
ci prende per mano un sogno lontano
la partita è finita
E' ora di passare la mano
venerdì 4 dicembre 2020
Ólafur Arnalds, Alice Sara Ott - Reminiscence
bellissimo... breve e intenso
Ólafur Arnalds, Alice Sara Ott - Reminiscence
venerdì 25 settembre 2020
SU DI ME -
CIAO, sono una pensionata irriducibile.
In passato ho svolto un lavoro poco interessante che comunque mi ha permesso la mia libertà di donna e di persona: e di questo ne vado orgogliosa.
Nel tempo libero, già in età non più tenera, ho avuto la possibilità di esplicare le mie passioni più segrete, quali il teatro, la poesia, ed ho collaborato a pieno titolo ad una associazione culturale che si occupava prevalentemente di poeti e poesia. (Questo BLOG che è un crogiolo di argomenti lo testimonia.)
La mia impresa più eclatante è stata di aver percorso il cammino di Santiago, ed avevo già 72 anni. Ben 790 KM in 34 giorni di cammino. E devo dire che questa esperienza ha dato un grande impulso alla mia vita. (anche se già in età direi piuttosto avanzata).
Da alcuni anni sono entrata nel mondo del Network Marketing, e mi occupo di integratori alimentari e di bellezza.
Salute e bellezza, viaggiano a braccetto, sono imprescindibili. Un corpo sano e una mente lucida emanano energia e l'energia contagia con la sua aurea carismatica.
Navigando in Internet si trovano una marea incredibile di prodotti, ma anche fuori mercato on line.
Quello che posso dire è che bisogna stare accorti nella scelta di questi prodotti, innanzi tutto non di sintesi. E' vero che sono più convenienti ma oltre ad essere realizzati chimicamente sono anche poveri di principi attivi e quindi poco efficaci.
I prodotti proposti dal Network Marketing, contrariamente a quanto si possa pensare hanno un grado di qualità molto elevato.
Non essendo pubblicizzati ma operando principalmente sul passaparola per conquistare in ampio mercato, a livello internazionale devono avere delle caratteristiche uniche, accattivanti e come già detto di elevata qualità.
Io sono molto contenta di essere entrata in questo mondo a me del tutto sconosciuto, intanto perché mi consente di arrotondare la mia pensione, allarga i miei contatti e conoscenze, e non per ultimo e fattore molto importante mi aiuta a mantenere un buon livello energetico permettendomi una qualità di vita ancora vitale ed in buona forma.
martedì 24 luglio 2018
Alimentazione anticancro del prof. Claudio Pagliara
questo corso in video è tenuto dal prof. Claudio Pagliara. Ricercatore e studioso dalle molteplici esperienze e di assoluta credibilità.
per saperne di più clicca sul link qua sotto
https://www.corsi.it/…/alimentazione-anticancro-il-corso-…/…
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