2 Gennaio: fine della marcia mondiale della pace
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Brani letti all'interno del concerto
Gandhi
"La non-violenza non significa docile sottomissione alla volontà del malvagio, ma significa l'impiego di tutta le forze dell'anima contro la volontà del tiranno.
"La nonviolenza non è una giustificazione per il codardo, ma è la suprema virtù del coraggioso. La pratica della non-violenza richiede molto più coraggio della pratica delle armi.
Le opinioni che mi sono formato e le conclusioni a cui sono giunto non sono definitive.
Potrei modificarle in qualsiasi momento; non ho niente di nuovo da insegnare al mondo. La verità e la non-violenza sono antiche come le colline. A volte ho sbagliato, ma ho imparato dai miei errori. La vita e i suoi problemi sono divenuti così per me il terreno su cui sperimentare nella pratica la verità e la non-vioenza".
Una lunga esperienza mi ha convinto che non vi è altro Dio che la Verità.
I piccoli e fugaci barlumi di Verità che sono stato capace di cogliere possono difficilmente dare l'idea dello splendore della verità, un milione di volte più intenso di quello del sole che noi vediamo ogni giorno con i nostri occhi. In realtà quello che io ho colto è soltanto il più tenue raggio di quel possente fulgore. Ma in base a tutta la mia esperienza posso dire con certezza questo, che una visione perfetta della verità può derivare soltanto da una completa realizzazione del "Fahimsa", della "Nonviolenza".
Martin Luther King
E sapete, se mi trovassi al principio dei tempi, e avessi la possibilità di godere della visione gnerale e panoramica di tutta la storia umana fino a oggi, e l'Onnipotente mi dicesse: "Martin Luthe king, in quale epoca ti piacerebbe vivere?", io con la mente volerei in Egitto, e guarderei i figli di Dio compiere il loro meraviglioso tragitto dalle buie carceri dell'Egitto attraverso il Mar Rosso, nel deserto, e avanti verso la terra promessa. E nonostante la magnificenza della visione, non mi fermerei.
Proseguirei verso la Grecia, e con la mente mi rivolgerei al monte Olimpo.
E vedrei Platone, Aristotele, Socrate, Euripide e Aristofane riuniti intorno al Partenone, e li guarderei passeggiare mentre dibattono gli eterni e grandi problemi della realtà. Ma non mi fermerei.
Andrei ancora avanti, fino all'epoca della massima fioritura dell'impero romano, e vedrei come si svolgono gli eventi, da un imperatore all'altro, da un condottiero all'altro. Ma non mi fermerei.
Passerei all'epoca del Rinascimento, per avere un rapido quadro di ciò che quel periodo ha fatto per la vita culturale ed estetica dell'uomo. Ma non mi fermerei.
Vorrei anche percorrere i luoghi dove ha vissuto l'uomo di cui porto il nome, e osserverei Martin Lutero affiggere le sue novantacinque tesi sul portale del duomo di Wittemberg. Ma non mi fermerei.
Poi arriverei al 1863, vedrei un presidente titubante di nome Abram Lincoln arrivare finalmente alla conclusione di dover firmare il proclama "L'emancipazione". Ma non mi fermerei.
Tornerei ai primi anni trenta, e vedrei un uomo lottare per risolvere i problemi provocati dallo stato di bancarotta della nazione, e uscirsene con un'eloquente esclamazione: "Non abbiamo da temere nient'altro che la nostra stessa paura":
Ma non mi fermerei. Cosa strana, mi rivolgerei all'Onnipotente e gli direi: "Se mi permetterai soltanto di vivere qualche anno nella seconda metà del ventesimo secolo, sarò contento".
Ebbene è an'affermazione strana, questa, perchè il mondo è tutto sottosopra. Il paese è malato; la terra è in pena, c'è grande confusione. E' un'affermazione strana. Ma in qualche modo io so che le stelle si possono vedere soltanto se è abbastanza buio. E in questo periodo del xx secolo io vedo l'azione di Dio.
Nel nostro mondo accade qualcosa; le masse si stanno sollevando; e oggi, dovunque si radunino, che sia a Johannesburg in Sudafrica, a Nairobi in Kenia, ad Accra nel Gana, a New York, ad Atlanta in Georgia, a Jackson nel Missisipi o a Memphis nel Tennesee, il grido è sempre uguale: "Vogliamo essere Liberi".
E c'è un'altra ragione per cui sono contento di vivere nel nostro tempo: siamo stati costretti ad arrivare a un punto in cui dovremo affrontare i problemi che gli uomini hanno cercato di risolvere lungo tutta la storia.
La sopravvivenza esige che li affrontiamo. Da anni ormai gli uomini parlano di guerra e di pace; ma ormai non possono più limitarsi a parlarne. A questo mondo non è più questione di scegliere tra violenza e nonviolenza; si tratta di scegliere: o nonviolenza o non esistenza: Ecco a che punto siamo oggi.
Silo
"C'è un tipo di sofferenza che non può retrocedere difronte al progresso della scienza né difronte al progresso della giustizia. Questo tipo di sofferenza, che è strettamente legata alla tua mente, retrocede difronte alla fede, difronte alla gioia di vivere, difronte all'amore.
Devi sapere che questo tipo di sofferenza è sempre basto sulla violenza che si trova nella tua coscienza.
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Considera che questa violenza deriva sempre dal desiderio. Quanto più violento è un uomo, tanto più gossolani sono i suoi desideri .... Considera come il desiderio ti può limitare. Ci sono desideri di differente qualità. Ci sono desideri grossolani e ci sono desideri elevati. Eleva il desiderio! Supera il desiderio! Purifica il desiderio!".
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Vivere con senso l'Altro" ... è sentire la vita dell'altro in un meraviglioso arcobaleno multicolore, che tanto più si allontana quanto più ne voglio fermare, catturare, strappare l'espressione. Tu ti allontani e io mi sento confortato perché ho contribuito a spezzare le tue catene, a superare il tuo dolore e la tua sofferenza....
La tua libertà è il bersaglio dei miei atti. Allora neanche la morte femerà le azioni che hai messo in marcia, perché sei essenzialmente tempo e libertà".
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" Fratello mio: segui regole semplici, come sono semplici queste pietre, questa neve e questo sole che ci benedice. Porta la pace in te e portala agli altri. Fratello mio, là nella storia c'è l'essere umano che mostra il volto della sofferenza: guarda quel volto peno di sofferenza ... ma ricorda he è necessario andare avanti, che è necessario imparare a ridere e che è necessario imparare ad amare.
A te, fratello mio, lancio questa speranza; questa speranza di gioia, questa speranza di amore affinché tu elevi il tuo cure ed elevi il tuo spirito, ed affinché non dimentici di elevare il tuo corpo".
Mario Rodriguez Cobos detto Silo - ispano argentino- fondatore dell'Umanesimo Universalista
brani da: La guarigione della sofferenza: Opere complete vol. I pag. 699-701
A proposito dell'umano. Opere complete vol.I pag. 775
La guarigione della sofferenza. Opere complete vol. I pag. 702-703
http://www.silo.net/
e per concludere
Lungo un sentiero ripido e pietroso
Incontrai un bambino che trasportava a fatica
un marmocchio più piccolo
che gli era avvinghiato alla schiena.
Con un accenno scherzoso gli dissi:
"Ragazzo mio!
tu stai portando davvero un gran peso
sulle tue spalle".
Il bambino si fermò,
alzò gli occhi
e in un tono serio serio rispose:
"Non è un peso signore,
è mio fratello".
Non so perché,
ma quelle parole s'impressero
a fondo dentro al mio cuore.
E quando l'egoismo degli uomini
mi sembra imperdonabile
e ogni speranza sull'essere umano mi abbandona
la gentilezza e il candore di quel bambino
mi rammentano che non è un peso
quello cha stai portando come un gigante cieco
in questi tempi bui,
perché l'essere umano che hai vicino,
difficile da capire,
è il fratello la cui vita
è stata affidata proprio a te
perché tu te ne prendessi cura.
Paolo Borsoni - (rielaborazione del tema di un libro di footografie di Sebastiao Salgado).
dalla raccolta di poesie "NOI CHE VOLEVAMO APPRESTARE IL MONDO ALLA GENTILEZZA"
http://www.paoloborsoni.net/
dalla raccolta di poesie "NOI CHE VOLEVAMO APPRESTARE IL MONDO ALLA GENTILEZZA"
Sebastiao Salgado
Questa poesia non è stata inserita nelle letture per il concerto ma mi pare che sia la fotografia che la rielaborazione poetica che ne ha tratto il poeta chiudano perfettamente, e per la sintesi e per il messaggio in entrambe contenuto, il discorso di fratellanza e solidarietà che sono principi fondanti e universali per un mondo di pace.http://www.paoloborsoni.net/
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