mercoledì 7 marzo 2018

SE SEI SAGGIO RIDI (titolo mutuato da Wodehouse)

Se sei saggio ridi..... ma.... c'è ben poco da ridere!
E se lo dico io che ho riso abbondantemente per più della metà della mia vita....
e l'altra metà? Appunto.... bella domanda.
Intanto oggi la giornata è incominciata in un mare di lacrime. Non mie. E se il buongiorno si vede dal mattino.....
Ritorno a Woudehouse. Considero l'umorismo inglese: Sottile... Mentre noi...

In casa, e parlo della mia, ci offendiamo per un nonnulla. E mammina dice: "NON HAI IL SENSO DELL'UMUR" con l'accento sulla u....e qui già la pronuncia ..... farebbe sorridere ma... personalmente non ho mai capito se il suo  accento è in senso umoristico o se è proprio sbagliato...Mah!!! comunque è diventata la frase fatidica da usare con strategia!!!

Ma cos'è il senso dello Humour? Se ce l'hai sei fortunato, anzi fortunatissimo! Puoi costruirci sopra una fortuna. Ma non è il caso mio.

MORTI SCOMODI
(anche qui titolo rubato ad un capitolo di un romanzo del SUB. "Il SUBCOMANDANTE MARCOS)

Un giorno, uno di quelli qualunque, mi telefonano in ufficio per comunicarmi il decesso di un mio lontano parente. Che poi come parente non era neanche tanto lontano visto che si trattava di uno zio fratello di mio padre. Ma lo ritengo lontano in quanto l'avevo visto una sola volta in vita mia. Quando ero piccola. 
Per me doveva essere anche una di quelle giornate no. Quindi non mi sognavo nemmeno di andare al funerale. e una collega alla quale avevo comunicato con un certo disappunto quanto mi scomodasse partecipare a quel funerale commenta: "Certo che anche lui, morire proprio adesso!"
Spiritosa la ragazza!

Anche ad una mia conoscente capitò di andare a trovare degli amici che gestivano un ristorante o una pensione (adesso non ricordo bene) e proprio quel giorno in piena stagione balneare, era capitato tra capo e collo un morto in casa. 
Chi correva di qua chi di là, come tanti Fregoli presi alla gola da una giornata frenetica. Nessuno aveva il tempo di prestare un minimo di attenzione a quel povero morto. 
Certo che anche lui, andare a morir in un momento così.... diciamo.... inopportuno... Senza preavviso, senza prenotare... visto che si trovava nel bel mezzo di una stagione balneare in piena attività. 
Che diamine non si può morire così quando capita capita. Ci vuole un minimo di organizzazione. Fare una scelta intelligente. Magari andandosene al camposanto tranquillamente con le proprie gambe e morirsene li in santa pace. Senza dare disturbo e lasciare così un bel ricordo. Di persona proprio di buon senso. Che ha provveduto a sé fino all'ultimo.
E' così che si fa .... o no?!?!?

DEVO RIDERE?

C'è un amico che ogni volta che ci vediamo mi racconta con grande entusiasmo le vignette di satira politica che più lo mandano in visibilio. 
Io la satira non la capisco proprio. Non è nelle mie corde. Non c'è niente da fare. Mi viene soltanto il nervoso. E ogni volta reagisco dicendo: "DEVO RIDERE?" (perché a me non fa ridere proprio per niente). Oppure dico: " NON C'E' NIENTE DA RIDERE. E' UNA TRAGEDIA!". 
Quando si incontra con altri amici appassionati come lui si domandano a vicenda hai visto la vignetta di questo o quello... e se la ridono con l'aria di quelli intelligenti, che capiscono tutto, mentre io sento solo rabbia e continuo a ripetermi che non c'è proprio niente da ridere, che è una tragedia e mi viene da pensare che anche loro cascano nella rete come tanti pesciolini. L'intento è (non di sicuro da parte dell'umorista) deviare il problema. 
Se li fai ridere loro si scaricano. e tutto rimane nello status quo. Ed io schiumo rabbia. 
Forse non ho il senso dell'umur come dice mammina. Ne devo dedurre.... come quella volta in casa di amici:

SITUATION COMEDY

Presa da una certa necessità mi ritiro in bagno.
Nel bel mezzo delle mie funzioni, entra il bambino più piccolo, figlio della mia amica, (quattro anni: adorabile). Gli chiedo di uscire ma lui niente. Insisto. Mi si piazza davanti, io protesto, ma lui niente. Nel frattempo arriva anche la sorellina, un poco più grandicella, anche lei adorabile. Come il fratello si piazza anche lei li davanti a me con la sadica intenzione di non mollare. I due si danno man forte. E' una combutta perfetta. 
Imbarazzata più che ma
i chiamo a gran voce la mamma, mia amica, spero in un suo valido intervento, ma, la fetente,  si piazza anche lei li davanti a me, innocente come i suoi due angelici pargoletti.
Impotente nella mia posizione.... diciamo... di turbamento... chiamo anche il marito, (così la famiglia sarebbe stata al completo).
Per fortuna lui si astiene ridendosela come un matto restandosene tranquillamente seduto in poltrona.
Io sono fuori di me dall'imbarazzo e completamente bloccata dai sei occhi che mi fissano e ridono impertinenti.
Anzi, gli occhi erano ben otto. Nel frattempo era arrivato anche Pippi. Il cane. 

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